Abbiamo già trattato in altri articoli il tema della manutenzione degli impianti fotovoltaici. Una volta installato, l’impianto può arrivare a perdere fino al 20% della propria resa entro i primi tre anni. Lo sporco che si accumula sui pannelli è in grado di incidere negativamente sull’investimento sostenuto.
“Quando si pensa agli elementi che si possano depositare sui pannelli fotovoltaici, il primo pensiero va alla sabbia, trasportata dal vento o che cade assieme alla pioggia, o al guano degli uccelli – spiega Cristian Bassi, responsabile settore Energia di OBS Italia -. Raramente si pensa all’inquinamento, fattore invisibile che, tuttavia, incide in maniera importante sull’efficienza del pannello. Le cosiddette polveri sottili generate da automobili, caldaie, camini e altre attività, vanno ad appoggiarsi sui pannelli e contribuiscono a diminuire la resa dell’impianto. E’ ormai risaputo, infatti, che la pianura padana sia l’area più inquinata d’Europa.”
Come OBS Italia stiamo intervenendo sempre più spesso su impianti già installati, anche non da noi, per controllare la resa e riportarli alla massima funzionalità. A volte è sufficiente un’operazione di lavaggio delle superfici, attraverso idropulitrici e prodotti appositi, altre volte può essere necessario intervenire con la sostituzione di celle danneggiate o stringhe inattive.
“Noi proponiamo soluzioni per ogni tipo e dimensione di impianto – continua Bassi – dal monitoraggio con droni e telecamere termiche, fino a software di controllo remoto e predittivo. Ci rivolgiamo soprattutto a chi, durante la fase del Superbonus 110%, ha fatto installare sistemi fotovoltaici da ditte non specializzate, che si sono limitate alla posa dei pannelli e all’allacciamento alla rete. A loro consigliamo di non trascurare la ‘salute’ dell’impianto perché solo mantenendo al massimo dell’efficienza si ottiene una ritorno tangibile in bolletta.”