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Industria 5.0 e Piano Transizione 5.0

Notizia aggiornata il: Giu 28, 2024 @ 9:45

Si è concluso il lavoro Parlamentare per la conversione in legge del Decreto Legge 19 del 2 marzo 2024 che, all’articolo 38, prevede l’introduzione del Piano Transizione 5.0, di fondamentale importanza per le imprese italiane, che possono ulteriormente sviluppare progetti di digitalizzazione e sostenibilità.

Digitalizzazione e sostenibilità per il passaggio a Industria 5.0: il connubio vincente per le aziende italiane

La digitalizzazione e la sostenibilità sono diventate temi centrali nel panorama economico e industriale odierno. Il Piano Transizione 5.0 varato dal Governo intende favorire la digitalizzazione e la riduzione dei consumi, offrendo incentivi significativi alle imprese italiane che vogliono investire in tecnologie software e hardware innovative. Dalla produzione alla logistica, queste innovazioni potranno svolgere un ruolo cruciale nell’ottimizzare i processi lavorativi e ridurre l’impatto ambientale.

“Il quadro è chiaro – spiega Stefano Spagnesi, Amministratore OBS Italia -, bisogna dimostrare che gli investimenti, oltre ad essere interconnessi come per Industria 4.0, portano ad un risparmio energetico dell’unità produttiva nuova o dell’intero processo lavorativo. Il monitoraggio energetico diventa fondamentale, ancora una volta, e c’è l’opportunità, per le imprese, di dotarsi di un impianto fotovoltaico con un credito d’imposta fino al 120% dell’investimento.”

Benefici e destinatari del Piano Transizione 5.0 per le imprese

I destinatari del Piano Transizione 5.0 sono imprese di tutte le dimensioni, comprese le micro, piccole e medie imprese (PMI). Con un investimento previsto di tredici miliardi di euro per la transizione digitale ed energetica delle aziende, il Piano Transizione 5.0 mira a premiare le attività che abbracciano la digitalizzazione e si impegnano nel contenimento dei consumi, in un ottica di sostenibilità ambientale.

Una delle caratteristiche più interessanti di questo piano è la sua stretta connessione con la Revisione del PNRR Italiano, che include una nuova missione intitolata Repower Ue, dedicata agli investimenti in sostenibilità. Questo potrebbe segnare una svolta significativa per l’industria italiana, aprendo la strada a una transizione ecologica simile a quella digitale innescata dalla precedente Industry 4.0.

Tuttavia, restano da definire i dettagli tecnici che verranno chiariti con gli imminenti decreti attuativi, i quali saranno cruciali per comprendere appieno le implicazioni e le opportunità offerte dal Piano Italia 5.0. Nonostante ciò, l’approvazione di questo piano rappresenta un importante passo avanti verso un futuro in cui l’innovazione digitale e la sostenibilità ambientale guideranno lo sviluppo economico e industriale del nostro Paese.

Le 3 opzioni di investimento agevolato contenute nel Piano Industria 5.0

Il Piano Transizione Italia 5.0 offre diverse opportunità di investimento agevolato, mirate a potenziare l’efficienza energetica, adottare tecnologie all’avanguardia e promuovere la sostenibilità. Queste opzioni includono:

  • Miglioramento dell’efficienza energetica: questo tipo di investimento riguarda l’acquisto di nuovi beni strumentali progettati per ottimizzare i processi produttivi riducendo il consumo di energia. L’obiettivo è massimizzare l’efficienza energetica dell’azienda, garantendo una produzione più sostenibile e riducendo i costi operativi.
  • Adozione di tecnologie innovative: il Piano Transizione 5.0 incoraggia le imprese a investire in tecnologie all’avanguardia, come la robotica avanzata, l’intelligenza artificiale, l’Internet of Things, la stampa 3D e il cloud computing. Queste soluzioni consentono di migliorare la produttività, ottimizzare i processi e rimanere competitivi sul mercato globale.
  • Promozione della sostenibilità: un’altra area di investimento incentivata riguarda la promozione della sostenibilità attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili e l’adozione di pratiche produttive eco-friendly. Le imprese possono beneficiare di incentivi per implementare soluzioni innovative che riducono l’impatto ambientale delle loro attività.

Questi investimenti qualificati garantiranno ai beneficiari un credito d’imposta incrementato rispetto a quanto previsto dalla precedente Transizione 4.0. Sebbene le aliquote agevolative non siano ancora state confermate dai decreti attuativi, di imminente approvazione, si prevede che raggiungeranno fino al 20%, sommabili a quelle già previste dal Piano Transizione 4.0. In tal modo, le imprese potrebbero beneficiare di un’ aliquota massima del 40%, con la possibilità di ulteriori aliquote minori che portano il totale fino al 45%.

La percentuale di credito d’imposta riconosciuto varierà in base ai miglioramenti ottenuti in termini di efficienza energetica a livello aziendale (almeno del 3%) o a livello di processo produttivo interessato (almeno del 5%).

Nuovo Credito d’Imposta Transizione 5.0: le aliquote e i requisiti

Per determinare la quota di agevolazione si devono prendere in considerazione i consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello di avvio degli investimenti, al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sul consumo energetico.

Le aliquote percentuali del credito di imposta sono le seguenti:

  • se la riduzione di consumo energetico presso la struttura produttiva non è inferiore al 3% e non superiore al 6%, o in alternativa, compresa tra il 5% e il 10% presso il singolo impianto:
    • 35% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
    • 15% per la quota di investimenti compresa tra 2,5 milioni di euro e 10 milioni di euro;
    • 5% per la quota di investimenti superiore ai 10 milioni di euro e fino al limite massimo di 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria;
  • se la riduzione di consumo energetico presso l’unità produttiva non è inferiore al 6% e non superiore al 10% o, in alternativa, compresa tra il 10% e il 15% presso il singolo impianto:
    • 40% per investimenti con spesa fino a 2,5 milioni di euro;
    • 20% per investimenti con spesa compresa tra 2,5 milioni di euro e 10 milioni di euro;
    • 10% per investimenti aventi quota superiore ai 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.
  • se la riduzione di consumo energetico presso la struttura produttiva non inferiore al 10%, o in alternativa, non inferiore al 15% presso il singolo impianto:
    • 45% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
    • 25% per la quota di investimenti compresa tra 2,5 milioni di euro e 10 milioni di euro;
    • 15% per la quota di investimenti superiore ai 10 milioni di euro e fino al limite massimo di 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

Impianti fotovoltaici

Relativamente agli impianti fotovoltaici, è prevista una maggiorazione della spesa ammissibile rispettivamente del 120% e 140% per quelli a maggiore efficienza previsti dal Decreto Energia, ovvero:

  • 120% per i moduli fotovoltaici con celle, prodotti negli Stati membri dell’Unione europea con un’efficienza a livello di cella almeno pari al 23,5 per cento;
  • 140% per i moduli prodotti negli Stati membri dell’Unione europea composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem prodotte nell’Unione europea con un’efficienza di cella almeno pari al 24%.

In attesa dei decreti attuativi, come OBS Italia possiamo accompagnare le aziende in questa importante opportunità, anche per quel che riguarda gli aspetti burocratici.

Foto di Christopher Burns su Unsplash

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