La maggior parte di noi ancora ricorda il termine Web 2.0, apparso per la prima volta nel 2005 a indicare la seconda fase di Internet, quella dove i siti non erano più semplici “vetrine” consultabili ma diventavano spazi di interazione con l’utente. E se oggi alcuni di noi ancora non hanno ben chiaro cosa si intende con Industria 4.0, ecco che già appare all’orizzonte Industria 5.0, un termine dal significato sul quale vogliamo soffermarci.
Se la quarta rivoluzione industriale (Industria 4.0) è stata quella dell’IOT (Internet of things) e dei Big Data, ecco che questa nuova rivoluzione intende rimettere al centro l’uomo. Il nuovo assunto è che la tecnologia dovrà essere al servizio del benessere e della produttività del lavoratore. Si parla di industria umanocentrica e sostenibile.
Il termine Industria 5.0 era già apparso nel 2015, in un articolo pubblicato da Michael Rada su Linkedin, nel quale si profetizzava un ritorno alla centralità dell’ambiente e dell’uomo nel processo di lavoro. Non solo profitto, quindi, ma miglioramento della qualità della vita. Nel 2021, poi, è la Commissione Europea a pubblicare il “Rapporto su Industria 5.0”, cui ha fatto seguito, il 27 aprile 2022, la tavola rotonda che ha riunito i leader industriali europei, assieme ai rappresentanti dei sindacati e ad altri soggetti interessati. Le azioni promosse durante questa iniziativa sono state riassunte nel documento programmatico “Industria 5.0: una visione trasformativa per Europe – Governing Systemic Transformations towards a Sustainable Industry”.
Industria 4.0 vs industria 5.0, cosa cambia?
Punti focali di Industria 4.0
- Maggiore efficienza attraverso la connettività digitale e l’intelligenza artificiale.
- Tecnologia incentrata sull’emergere di obiettivi cyber-fisici.
- Ottimizzazione dei modelli di business all’interno delle dinamiche del mercato dei capitali e dei modelli economici esistenti, quindi minimizzazione dei costi e massimizzazione del profitto.
- Nessuna attenzione al rapporto tra progetto, prestazioni e uso delle risorse e dei materiali dagli impatti ambientali, climatici e sociali negativi per la sostenibilità e la resilienza.
Punti focali di Industria 5.0
- Combinare competitività e sostenibilità.
- Responsabilizzare i lavoratori attraverso l’uso di dispositivi digitali, approvando un approccio alla tecnologia incentrato sull’uomo.
- Costruire percorsi di transizione verso usi ecosostenibili della tecnologia.
- Allargare il mandato della responsabilità delle società a tutte le loro catene del valore.
- Introdurre indicatori che mostrano, per ogni ecosistema industriale, i progressi compiuti nel percorso verso il benessere, la resilienza e la sostenibilità complessiva.
Quali sono le parole chiave di Industria 5.0?
Umanocentricità
Prima le persone, il lavoratore diventa un investimento. Gli esseri umani tornano al centro dei processi di produzione, la tecnologia diventa a servizio della qualità della vita dei cittadini e dei lavoratori. Privacy, autonomia e dignità umana diventano punti fondamentali. L’azienda deve guidare e formare il lavoratore, grazie alla tecnologia, rispetto alle sue necessità, anziché farlo adattare alle esigenze della tecnologia. In poche parole: la tecnologia è al servizio dell’uomo, e non viceversa.
Sostenibilità
L’Industria 5.0 garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere quelli delle generazioni future. Riutilizza e ricicla le risorse naturali, ottimizza il consumo energetico e le emissioni, sviluppa processi circolari che riducono l’impatto ambientale delle proprie attività.
Resilienza
L’industria 5.0 è capace di reagire ai cambiamenti improvvisi, anche traumatici, senza riportare conseguenze permanenti. È un’industria che ha sviluppato un alto grado di robustezza nella produzione, che garantisce alti livelli di continuità operativa e disaster recovery, che ha una capacità produttiva adattabile e processi commerciali flessibili, in grado di garantire prodotti e servizi anche in caso di eventi straordinari, come pandemie, catastrofi naturali, cambiamenti geopolitici.
Cosa aspettarci da Industria 5.0
Secondo la Commissione Europea, l’industria 5.0 avvantaggerà tanto i lavoratori quanto le aziende. I benefici per l’industria saranno tanti: i migliori talenti saranno attratti dalle aziende umanocentriche, il risparmio energetico, l’aumento della resilienza. Il beneficio sarà a lungo termine: competitività e capacità di adattarsi con successo a un mondo che cambia in continuazione.
“I valori e i concetti alla base di questa nuova fase industriale sono gli stessi che noi di OBS Italia stiamo portando aventi da qualche anno – spiega Stefano Spagnesi, Amministratore OBS Italia -. La qualità della vita, i valori fondamentali come la famiglia e la salute vengono prima di tutto, ce ne siamo accorti ancor di più durante la pandemia. Molte delle soluzioni tecnologiche che proponiamo vanno in questa direzione, permettono una migliore gestione delle risorse, e il raggiungimento di un’efficienza che ci permette di aver più tempo per noi e i nostri cari, senza trascurare la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico, altri temi quantomai attuali.”