OBS Italia ha progettato e seguito fin dalle prime fasi del cantiere una complessa soluzione audio e video con diffusori, regia, telecamera per videoconference e monitor interattivo touch screen di ultima generazione.
Franco Tabanelli (Responsabile settore Audio e Video di OBS Italia) ci racconta questo recente e complesso intervento svolto con la modalità “chiavi in mano”.
Parliamo subito di come avete programmato questo lavoro, si è trattato di un cosiddetto contratto “chiavi in mano”, come avete agito?
“Come succede spesso il cliente aveva un’idea in testa e una bozza della planimetria delle sale, partendo da questo ci chiedeva di studiare la soluzione. Il nostro compito in questi casi è quello di interpretare le esigenze e concretizzarle sul campo”.
Qual è la procedura?
“Siamo partiti con un sopralluogo per prendere visione dei locali, poi abbiamo fatto un primo progetto, Come sempre, nelle prime fasi di progettazione, suggeriamo al cliente più di una opzione tecnologia e insieme studiamo quella più consona alle sue aspettative. Alla fine viene fornito al cliente un progetto esecutivo che, nel caso della realizzazione di una sala conferenze, prevede anche uno studio di impatto acustico, un’analisi delle distanze da rispettare tra le sedute della platea e i monitor per la visualizzazione, oltre ad altra caratteristiche”.
Ci sono criteri per precisi da rispettare anche nel caso di una sala acustica?
“Certamente, ogni dispositivo in campo deve essere posizionato secondo logiche precise: diffusori acustici, monitor, videoproiettori, microfoni, armadi di regia, telecamere… sembra semplice ma per ottenere i risultati attesi bisogna rispettare una serie di regole”.
Qual era la situazione iniziale dei locali dove siete intervenuti?
“In questo caso i locali erano al grezzo, dunque abbiamo lavorato insieme a un team di aziende incaricathe di realizzare l’opera nel suo complesso: impresa edile, impresa elettrica, cartongessisti e arredatori”.
Quindi vi siete coordinati per raggiungere l’obiettivo finale?
“Per noi di OBS Italia è fondamentale saper lavorare assieme alle altre maestranze presenti in cantiere, perché oggi gli impianti sono fortemente integrati tra loro e devono essere installati in maniera armoniosa in un contesto di arredo, dove non solo l’aspetto tecnologico è importante, ma anche il design”.
Come vi siete integrati con l’infrastruttura esistente?
“Trattandosi di una sala prestigiosa, l’architetto chiedeva che i nostri apparati fossero il meno invasivi possibile. Dunque tutta la tecnologia è ad incasso, a partire dai diffusori acustici integrati nel controsoffitto, fino ai monitor che sono integrati entro pareti di arredo come fossero dei quadri”.